Dal 3 al 5 novembre prossimi all’Aquila (Hotel La dimora del baco) si parlerà di EMDR. Il workshop organizzato dal Crsp e dall’Ordine degli psicologi dell’Abruzzo, ha tra i relatori e promotori la dottoressa Isabel Fernandez, presidente dell’Associazione Italiana di EMDR. Psicologa clinica, si è formata nella terapia cognitivo – comportamentale. Ha lavorato, tra l’altro, come consulente psicologo all’ospedale Niguarda dove ha condotto anche progetti di ricerca clinica. Docente all’Università Cattolica di Mila
no e all’Università La Sapienza di Roma, attualmente è direttore del Centro di Ricerca di Psicotraumatologia di Milano e ha pubblicato numerosi saggi, articoli e libri sul trauma e l’EMDR.
Dottoressa Fernandez, cos’è l’EMDR?
L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un trattamento psicoterapeutico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro. Utilizzato in origine per alleviare lo stress associato ai ricordi traumatici, ha ricevuto negli anni abbondanti supporti clinici coinvolgendo psicoterapeuti, ricercatori della salute mentale, neurofisiologi. Oggi è considerato il trattamento evidence- based per il DSPT (Disturbo da Stress Post Traumatico), validato da più ricerche e pubblicazioni di qualunque altra psicoterapia nel campo del trauma. E’ approvato, tra gli altri, dall’American Psychological Association (1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010), dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2013 e dal nostro Ministero della salute nel 2003.
Cosa prevede questo percorso terapeutico e con chi può essere utilizzato?
Inizialmente lo psicoterapeuta che ha ricevuto la specifica formazione in EMDR raccoglie la storia del paziente, identificando con lui gli eventi che hanno contribuito a sviluppare il problema: attacchi di panico, ansie, fobie. Sono questi ricordi che verranno elaborati con l’EMDR. Il paziente viene invitato a notare i pensieri, le sensazioni fisiche e immagini collegati con l’esperienza traumatica, nel contempo il terapeuta gli fa compiere dei semplici movimenti oculari o procede con stimolazioni alternate destra-sinistra. Tali stimolazioni hanno lo scopo di riattivare la capacità innata di elaborare le informazioni legate a esperienze che, nel caso di esperienze traumatiche, si blocca perché sopraffatto. L’EMDR si basa quindi su un processo neurofisiologico naturale che nel caso del trauma si blocca. Dopo l’EMDR, il paziente ricorda ancora l’evento ma sente che tutto ciò fa parte del passato ed è integrato in una prospettiva più adulta. Dopo una o più sedute, i ricordi disturbanti legati all’esperienza traumatica si modificano: il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento, i pensieri intrusivi si attutiscono o spariscono, le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. Studi randomizzati controllati hanno dimostrato che nel giro di 3-6 sedute si ha dal 77 al 100% di remissione del DSPT in vittime di traumi singoli mentre occorrono almeno 12 sedute per vittime di traumi multipli come per esempio nei reduci di guerra.
Quali sono i tempi?
Gli aspetti che hanno sempre accompagnato l’EMDR sono la rapidità di intervento, l’efficacia e la possibilità di applicazione a persone di qualunque età, compresi i bambini.
Perché uno psicoterapeuta sceglie l’EMDR?
Perché è un trattamento efficace, validato scientificamente. E’ rapido nella risoluzione sintomatica e permette di lavorare sia in contesti di emergenza che con il paziente singolo in studio. Ha un protocollo che fornisce una struttura specifica per individuare gli eventi più disturbanti nella vita del paziente, facilitando la comprensione delle difficoltà e di conseguenza la scelta degli interventi clinici. Negli ultimi anni l’EMDR ha avuto vari riconoscimenti scientifici ed è stato dichiarato un trattamento per i disturbi post-traumatici con un rating A come efficacia. Le pubblicazioni sulla sua efficacia, le ricerche e le esperienze dei terapeuti che applicano l’EMDR, stanno delineando come il ruolo di questo trattamento stia diventando sempre più fondamentale nel campo della psicoterapia.
Qual è lo stato dell’arte in Italia? Ci sono in Abruzzo esempi di buone pratiche trasferibili?
L’Associazione EMDR Italia riunisce i terapeuti formati secondo gli standard internazionali ed europei all'applicazione dell'EMDR come metodo terapeutico, supportata dalla ricerca scientifica che ha confermato la sua efficacia nel campo della psicoterapia. Dal 1999 l’ Associazione è stata un riferimento per gli psicoterapeuti specializzati nel trattamento e gestione di disturbi legati a situazioni di stress cronico e traumatico che possono contribuire allo sviluppo di una sintomatologia, di disturbi mentali e disagi complessi. In Italia, sono stati formati circa 15.000 psicoterapeuti che operano sia in ambito pubblico che privato, che delle associazioni che si occupano di fasce deboli e di popolazioni con fattori di rischio per problemi emotivi e mentali. L'Associazione è molto attiva sul territorio con una task force di psicoterapeuti volontari che intervengono in situazioni di emergenza su tutto il territorio nazionale come nel 2000 dopo l'esplosione della palazzina di Via Ventotene a Roma, con la comunità americana dopo l'11 settembre, con i bambini coinvolti nell'incidente del Grattacielo Pirelli di Milano (2002), con i bambini della scuola di San Giuliano di Puglia dopo il terremoto in Molise (2002), con la ASL di Vercelli per il trattamento dei bambini della scuola elementare di Stroppiana vittime di un incidente durante una gita scolastica (2007), con adulti e bambini sopravvissuti al terremoto dell’Aquila (2009) e in Emilia (2012) e in Centro Italia (2016). Gli interventi di psicoterapeuti specializzati in EMDR sono capillari in tutta Italia, dato che quando avvengono eventi critici e disastri che colpiscono delle comunità, delle scuole o dei gruppi, l’Associazione offre e organizza interventi di natura umanitaria. Inoltre sono state avviate collaborazioni con strutture e quindi con personale sanitario, della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine che lavorano nell’emergenza/urgenza, dove l'Associazione ha fatto parte del programma di gestione dello stress. Nell'ambito della ricerca sono in corso vari progetti con università italiane e con il CNR per analizzare non solo il livello di efficacia ma anche i meccanismi d'azione dell’EMDR. Per quanto riguarda la regione Abruzzo che ospita l’evento formativo di novembre, sul sito emdritalia.it cliccando sulla regione Abruzzo, c’è un elenco di tutti i terapeuti EMDR accreditati dall’Associazione EMDR Italia e EMDR Europe.