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Rubrica Psiche e Cultura

La psiche tra etica ed estetica

La psiche tra etica ed estetica

PRESENTAZIONE DEL LIBRO: “Giustizia e bellezza” di Luigi Zoja.

Il testo di Zoja che presentiamo oggi è una piccola introduzione psicologica, storica e sociologica al rapporto tra etica ed estetica, la cui importanza non si arresta alle discipline che ancora prettamente se ne occupano. A giudizio dell’autore la relazione che intercorre tra questi due enormi temi ha molto da dire della condizione psicologica e sociale dell’uomo moderno.

L’interrogativo riguardo “ciò che è giusto”, sulla falsa riga di una distinzione tra Bene e Male, sottende “il problema della scelta e del destino” dell’uomo (p.85); tuttavia la concezione di etica che ricorre attualmente si limita spesso a una “serie di norme riguardanti le diverse attività della vita” (p.22), mentre i valori estetici tendono ad essere direttamente considerati “antifunzionali e antieconomici” (p.23) e quindi ad essere trascurati se non nella forma consentita dalla funzionalità e dall’economia – ad esempio come mezzo di marketing. Parte del testo di Zoja si concentra su lo spiegare come il giusto diventa facilmente “moralismo” e il bello “apparenza”.

Questa etica “semplificata” e questa estetica “rimossa” si ritrovano, per di più, a venir separate; per gli antichi greci le due non potevano che presentarsi assieme: azioni belle (per i canoni del tempo, che rispondevano a misura e sobrietà, in sintesi) erano anche giuste e viceversa, e rappresentavano il fulcro dell’agire civile. Sulla scia di questa considerazione, Zoja spiega in che modo etica ed estetica contribuiscono insieme alla stabilità e alla coesione sociale.

Ad esempio “La bellezza greca si esprimeva soprattutto nella creazione di qualcosa di comune, come un tempio o una rappresentazione teatrale. La bellezza associata alla proprietà privata è qualcosa di ben più moderno, di ben più decadente.” (p.94) Attraverso le opere pubbliche, a tutti accessibili – luoghi di culto, piazze, monumenti (p.91) – la bellezza è potenzialmente sotto gli occhi di tutti ed unisce idealmente il palazzo del governo e la piazza del popolo; quest’ultima come luogo di incontro viene sostituita nei tempi moderni dalla strada, che strutturalmente non ha la funzione di promuovere un certo tipo di aggregazione, bensì lo spostamento degli individui da un luogo all’altro.

la scomparsa di un un’esperienza estetica comune, conseguenza della scomparsa di uno spazio comune e dell’abitudine di raccogliervisi, è decisiva per capire i problemi etici comuni alle nostre società.” (p. 34)

Nei teatri (stando sempre all’esempio ellenico) veniva proposta pubblicamente una visione complessa dell’uomo – si pensi a tutti i conflitti delle tragedie classiche – e l’interrogativo su etica ed estetica era argomento di riflessione collettivo. Successivamente, con l’avvento del cristianesimo, l’etica si è appoggiata al discorso religioso, che l’ha gradualmente separata dall’estetica (e svalutato quest’ultima). Ad oggi invece, questo bisogno di risposte etiche ed estetiche insieme cerca spazi privati, uno dei quali è quello individuale dell’analisi psicologica. Dimenticare la loro importanza non le farà sparire, ma le obbliga “a esprimersi in forme sempre più inconsce, nevrotiche, perverse” (p. 91).

Il problema etico diventa sempre più importante proprio perché l’uomo è solo nell’assolverlo.” (p.8) dice Zoja. Dal momento che il confronto tra Bene e Male non si esaurisce in uno scontro di forze politiche, economiche o militari, ma coinvolge da sempre l’interiorità dell’uomo e le sue zone d’ombra, dobbiamo guardarci dal proporne una visione semplicistica e dicotomica; considerati i fatti sociali a cui siamo quotidianamente esposti, l’aspirazione da conservare sarebbe di “mirare non alla purezza, ma alla complessità etica” (p.98).

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SCHEDA LIBRO

Giustizia e bellezza

Titolo del libro: Giustizia e Bellezza.

Autore: Luigi Zoja

Casa Editrice: Bollati Boringhieri

Anno pubblicazione: 2007

articolo di Alice Bettini

Un elogio all’imperfezione

Dare un senso al ritiro sociale

PRESENTAZIONE DEL LIBRO: “Il mito della perfezione. Fragilità e bellezza nei disturbi del comportamento alimentare” di Elena Riva

In questo testo, attraverso l’esempio offerto da personaggi femminili noti in ambito storico, artistico, letterario, politico, scientifico e umano, Elena Riva si occupa di inquadrare i disturbi alimentari sotto la lente unificatrice di alcuni “miti”; tra questi – come suggerisce il titolo – quello della perfezione. Il termine mito è in inteso come lo utilizza Gustavo Pietropolli Charmet, riferendosi “alla sostanza affettiva che cementa le scelte automatiche imposte dal carattere” (p.212 nel testo).

Dare un senso al ritiro sociale

Dare un senso al ritiro sociale

PRESENTAZIONE DEL LIBRO: “Hikikomori. Ritirati ma non troppo.” a cura di Magda Di Renzo e Pamela D’Oria.

Hikikomori è un termine di origine giapponese (da hiku, “tirare indietro” e komoru, “ritirarsi”) che fa riferimento ad un fenomeno clinico-sociale che nasce appunto nel paese del Sol Levante e coinvolge soprattutto giovani e adolescenti maschi (in proporzione di 3:1 rispetto alle ragazze), ma che negli ultimi anni ha visto una fioritura di casi anche in Occidente.

La dimensione sociale della violenza di genere

La dimensione sociale della violenza di genere

PRESENTAZIONE DELLA RIVISTA: Psicologia sociale. Teoria e ricerca in psicologia sociale.

La Rivista che presentiamo questa settimana è “Psicologia Sociale”, edita da Il Mulino, e si occupa di divulgare, assieme all’analisi di strumenti utili al lavoro dello psicologo, studi e appunti di ricerca psico-sociale. Sono di appannaggio della rivista temi sociali specifici o problemi di rilevanza collettiva, sia in ambito nazionale che internazionale. La rivista si occupa sia di psicologia sociale in senso stretto, sia di comunità, lavoro e ambiente più in generale.

La pubblicazione della rivista ha cadenza quadrimestrale, e ad agosto è uscito il secondo volume del 2022 (in lingua inglese) avente come oggetto dei suoi articoli la violenza di genere, mentre il numero precedente conteneva contributi più disparati.

Narciso tra specchi e caleidoscopi

Narciso tra specchi e caleidoscopi

PRESENTAZIONE DEL LIBRO: “Arcipelago N. Variazioni sul narcisismo” di Vittorio Lingiardi.

Da quando la parola “narcisismo” è entrata nel linguaggio comune – come accade “a tutte le parole magnetiche, che anche così sanciscono la loro pregnanza” (p.106 del testo) – è nata una certa confusione sul tema che contribuisce a dividere il mondo relazionale in vittime empatiche e carnefici narcisisti. Perciò mai come adesso si pone la necessità di “disambiguare” questo concetto.

Cosa che devo dire Lingiardi fa egregiamente.

Il primo passo da compiere è quello che ci porta fuori da una visione convenzionale del narcisismo, che prevede una descrizione unica – di solito coincidente con il disturbo narcisistico di personalità – quando invece questo territorio dove “il piacere di piacersi e di piacere si trasforma in sofferenza” assomiglia più ad un “arcipelago di possibilità” (p.VII).

Quando il corpo “non c’è”

Quando il corpo “non c’è”

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “Corpo dematerializzato e corpo sottile. La psicoterapia on-line e il costellarsi dell’immaginario.”

Noi terapeuti, oltre ad essere il luogo del contenimento e della rielaborazione delle dinamiche, diventiamo, nelle sedute on-line, anche la stanza d’analisi, siamo noi che la materializziamo con il nostro immaginario, che ricostruiamo il luogo oltreché il senso. E questo non è facile

Marini, 2022

La Pandemia da Covid-19 ci ha costretti in un primo momento davanti alla necessità pratica di spostare on-line gran parte delle attività lavorative e così anche i servizi psicologici-psicoterapeutici. In questo modo le cosiddette sedute on-line sono divenute una consuetudine, facendoci accantonare per un momento l’annosa questione della loro natura. Tuttavia ancora oggi – e soprattutto oggi che hanno subito un impulso così massiccio e una diffusione così marcata – ci si domanda quanto siano “efficaci”, quanto siano “equivalenti” o se siano un’altra cosa ancora, rispetto alla terapia tradizionale a studio.
In merito a questa domanda il testo che oggi vi presentiamo (brevissimo e godibilissimo) non pretende di dare una risposta definitiva – non si pone come compendio definitivo “pro” o “contro” – ma offre una prospettiva che considera sia i lati negativi (per poterli innanzitutto gestire) sia quelli positivi di un percorso avviato o proseguito on-line.
Particolarmente sensato risulta il presupposto da cui l’autrice parte, cioè che “di fronte a ogni nuovo evento, scoperta scientifica o tecnologica dovremmo attivare la nostra coscienza critica, confrontarci personalmente e utilizzare le nostre categorie per includere il nuovo, declinandolo nelle mille sfaccettature che la nostra umanità ci suggerisce” (Marini, 2022).

Omofobia e ideologia politica

Omofobia e ideologia politica

PRESENTAZIONE DELL’ARTICOLO “Cross-cultural correlates of homophobia: comparison of italian and spanish attitudes towards homosexuals (Correlati interculturali dell'omofobia: un confronto tra gli atteggiamenti italiani e spagnoli verso gli omosessuali)”

La ricerca che oggi vi presentiamo si pone lo scopo di fornire una lettura alternativa degli atteggiamenti omofobici, e lo fa ponendo a confronto due campioni, uno estratto da popolazione Italiana e uno dalla popolazione Spagnola. Quel che ne risulta è una sottolineatura dello spessore della dimensione politica nel fenomeno dell’omofobia.

La necessità del mutare

La necessità del mutare

PRESENTAZIONE DELLA RIVISTA “Giornale storico del centro studi di psicologia e letteratura n.34 – Mutazioni”

E’ uscito qualche mese fa il 34esimo numero del Giornale Storico del Centro Studi di Psicologia e Letteratura fondato da Aldo Carotenuto, che ha cadenza semestrale.
Il titolo - e dunque il tema - è “Mutazioni”.

Creando un interessante dialogo tra produzioni letterarie-cinematografiche e psicologia, gli articoli del Giornale rendono giustizia al bisogno dell’anima di rappresentare (ed elaborare) le esperienze umane in un linguaggio universale e simbolico; lo stesso vale dunque per le peripezie del mutare, da noi tutti ora vissute con angoscia, ora con desiderio.

Per una visione complessa dei disturbi di personalità

Per una visione complessa dei disturbi di personalità

PRESENTAZIONE DEL LIBRO: Corpi borderline. Regolazione affettiva e clinica dei disturbi di personalità.

In questo testo recente Clara Mucci ci accompagna, attraverso alcune esperienze cliniche e la scrupolosa citazione dei propri maestri ed ispiratori (tra i primi Allan Schore e Otto Kernberg), in un’opera di tessitura coscienziosa di corpo e mente – come anche di neuroscienze e psicoanalisi. Questa necessaria riconnessione, in psicoterapia, ribadisce l’autrice, è compiuta tramite la relazione, mediante cioè il contributo dell’emisfero destro del terapeuta in grado di riconoscere empaticamente i vissuti profondi e pre-simbolici, disconosciuti in un corpo – il corpo borderline, appunto – molto più oggetto di sintomi che soggetto di esperienze.
Ordine degli Psicologi della regione Abruzzo

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